Novità della Ricerca sul Glioblastoma nel Quinto Bimestre 2021
Questo è l’undicesimo articolo del progetto che ha l’obiettivo di raccogliere periodicamente (ogni due mesi) le novità della ricerca sui trattamenti possibili per il glioblastoma multiforme.
Di seguito le notizie che abbiamo ritenuto più significative. Come per gli articoli precedenti della serie ogni notizia sarà preceduta dal titolo originale con link alla fonte e seguita da un breve commento. Il criterio con cui vengono scelte le notizie è sempre quello di includere in generale le sole notizie relative a ricerche in fase clinica, a meno che il potenziale della ricerca per il trattamento del glioblastoma non sia veramente notevole.
Presentazione del volume “I Numeri del Cancro in Italia 2021”
E’ stato presentato la scorsa settimana il volume “I Numeri del Cancro in Italia 2021”. Nella sezione dedicata ai tumori del sistema nervoso centrale (SNC) curata dall’Istituto Oncologico Veneto-IRCCS di Padova si legge che fra i fattori di rischio vi sono le esposizioni a radiazioni gamma e X mentre per l’esposizione a campi elettromagnetici (inclusi quelli derivanti dall’uso di telefoni cellulari) è riconosciuta una limitata evidenze. Alcune sindromi genetiche sono associate a un maggior rischio ed è stato osservato un maggior rischio di tipo familiare non associato a sindromi genetiche note. Mentre in USA e Inghilterra si assiste a un costante incremento dell’incidenza negli ultimi anni in Italia sembra che l’incidenza sia costante. I tumori maligni sono più frequenti negli uomini rispetto alle donne. Non esiste ancora la possibilità di una “diagnosi precoce”. La maggior parte dei tumori del SNC viene diagnosticata a seguito della comparsa di sintomi. Per quanto riguarda la prevenzione primaria, una domanda in parte irrisolta è il ruolo dei telefoni cellulari e nel dubbio e nell’attesa di studi confermativi, l’American Cancer Society suggerisce, di limitarne l’uso, soprattutto ai bambini, e di usare gli auricolari. Il tumore maligno del SNC più frequente è il glioblastoma, con un tasso di incidenza stimato intorno a 3-4 casi su 100 mila abitanti per anno. L’età di insorgenza media del glioblastoma è intorno ai 65 anni con una incidenza a questa età di circa 10-12 casi per 100 mila abitanti all’anno. La sopravvivenza mediana è di circa 15 mesi con un tasso di sopravvivenza inferiore al 5% a 5 anni dalla diagnosi. La terapia standard consiste nella resezione chirurgica seguita da radioterapia e chemioterapia con temozolomide (protocollo Stupp). Al momento della recidiva, non esiste un trattamento standard ed è consigliabile inserire il paziente in trials clinici sperimentali. Tuttavia, un recente studio italiano di fase 2, multicentrico, randomizzato REGOMA pubblicato su Lancet Oncology 2019 ha dimostrato una maggiore efficacia del farmaco regorafenib rispetto al trattamento con nitrosourea. Appaiono promettenti i primi risultati sulla “targeted therapy” (terapia a bersaglio molecolare) ma per la rarità della patologia tumorale e delle specifiche mutazioni genetiche è fondamentale, quando possibile, l’inserimento dei pazienti in protocolli sperimentali presso centri neuro-oncologici di riferimento.
Lessons learned from contemporary glioblastoma randomized clinical trials through systematic review and network meta-analysis: part 2 newly diagnosed disease
Si tratta di una meta analisi dei maggiori trial clinici di fase 3 per le nuove diagnosi di glioblastoma. Il dispositivo Optune ha avuto i migliori risultati di sempre di ogni trial per il glioblastoma. La cosa triste è che anche altri trattamenti che hanno ottenuto ottimi risultati pur non raggiungendo gli obiettivi previsti dalla sperimentazione sono stati abbandonati e non vengono sviluppati ulteriormente. Uno di questi trattamenti è l’ICT-107, un vacino terapeutico che è funzionato straordinariamente bene in alcune persone e in generale è funzionato molto meglio del protocollo Stupp pur non raggiungendo gli obiettivi previsti dalla sperimentazione.
Does proton therapy have a role in the treatment of brain tumors?
La protonterapia ha dei vantaggi rispetto alla radioterapia basata su fotoni o raggi gamma. Limita la dose che finisce sul tessuto sano e nel caso di tumori vicini al nervo ottico può colpire il tumore senza danneggiare il nervo ottico. Il lato negativo è che considerato che i tumori maligni sono diffusi è necessario trattare una zona più ampia che va oltre la zona del tumore visibile attraverso una risonanza magnetica. Questi centri sono più rari, più costosi e quindi difficili da trovare e ulteriori studi sono necessari per decretarne un effettivo vantaggio.
Repeated superselective intraarterial bevacizumab after blood brain barrier disruption for newly diagnosed glioblastoma: a phase I/II clinical trial
Si tratta di un nuovo modo di somministrare l’Avastin. In pratica vengono esaminate e mappate le arterie che alimentano il sito del tumore e il farmaco viene iniettato attraverso dei cateteri direttamente nelle specifiche arterie. Il rischio tecnico collegato alla procedura è compensato dal fatto che il farmaco non finisce nel resto del corpo. I risultati confrontati con i risultati storici ottenuti dal farmaco riportano una PFS di 11.5 mesi e un OS di 23.1 mesi. Il metodo può essere ovviamente utilizzato anche per altri farmaci. Sarebbe bello vederlo applicato a un cocktail di farmaci scelti in base al report dell’analisi molecolare eseguita sul campione di glioblastoma prelevato durante la chirurgia.
Efficacy and Safety of Tumor Treating Fields (TTFields) in Elderly Patients with Newly Diagnosed Glioblastoma: Subgroup Analysis of the Phase 3 EF-14 Clinical Trial
Questo articolo dimostra i grossi benefici del dispositivo Optune sulle persone con almeno 65 anni. Se si utilizza Temozolomide e Optune per almeno il 75% del tempo la sopravvivenza mediana è di 21.7 mesi. A 5 anni la sopravvivenza era dello 0% nel gruppo di controllo e di 15% nel gruppo che ha utilizzato il dispositivo Optune.
Questo è tutto per questo bimestre. Vi chiedo di continuare ad aiutare la campagna di raccolta fondi Glioblastoma.it for CUSP9v3 Phase II-III for Emanuele condividendo il link in modo da passare la voce e sensibilizzare quante più persone possibile. Ora, dopo l’uscita dei notevoli risultati della sperimentazione CUSPv3 Phase I siamo più vicini all’obiettivo. Nella pagina Contributi del sito potete trovare altri modi per effettuare donazioni.
Contribuisci anche tu a finanziare questa sperimentazione clinica!
Un in bocca al lupo di cuore a tutti coloro che stanno combattendo contro il glioblastoma e ai loro cari!
Buona sera Roberto, sei diventato ormai il mio punto di riferimento nella pubblicazione di qualsiasi cosa riguardi il glioblastoma. Ho mia madre affetta da questa brutta malattia dal marzo 2021. Operata nella zona temporale destra ma nella sfortuna, la fortuna ha voluto che il gliblastoma si è presentato molto in superficie e quindi è stato asportato completamente.
Listologico dopo l’intervento dice:
Glioblastoma IDH R132 MUTATO, METILATO, EGFR e EGFRvlll non mutato. Sta eseguendo terapia con TEMODAL 350 mg per 5 giorni con 23 di riposo. Volevo chiederti come si presenta questo istologico. Sento persone, grazie al tuo sito, che con queste caratteristiche Vivono ancora e grazie a Dio. Sono davvero contento di riuscire a parlarci e questo grazie a Te, Grande Roberto.
In particolare ho conosciuto un ragazzo di Nome BRUNO, PERSONA STUPENDA.
Speriamo che tutto vada per il meglio.
Un abbraccio
PINO LE PERA
Caro Pino, grazie per le belle cose che dici. Ora non sono solo e siamo diventati una organizzazione di volontariato. Le caratteristiche del glioblastoma della tua mamma sono le migliori. Ad esempio IDH Mutato significa che l’aspettativa di vita è doppia rispetto a chi purtroppo ha un IDH Wild Type. L’altra ottima notizia è che è Metilato e quindi risponde bene al Temodal. Un abbraccio.
Buonasera io ho mio fratello di 53 anni a cui è stato diagnosticato un glioblastoma nel 2018 Ha eseguito radioterapia e chemioterapia con Temodal e Carboplatino che aveva bloccato la crescita del tumore. Adesso a inizio 2022 la massa tumorale ha ricominciato a espandersi. Il trattamento proposto è nuovamente cortisone e Temodal. Puo essere utile provare l’immunoterapia all’ospedale IOV di Padova?
Grazie
La prossima settimana ci sarà una videoconferenza cui parteciperà il Dott.Lombardi dello IOV. Potrai chiedere a lui stesso. Il glioblastoma sviluppa resistenza ai farmaci in quanto muta. Tentare con altri metodi e magari con più trattamenti in parallelo se tollerati può essere un’opzione percorribile ma dipende tutto dalle caratteristiche del paziente e dello specifico glioma.
Buongiorno se posso avere un email le potrei inviare l ultima risonanza magnetica da fare vedere al dott Lombardi grazie