Novità della Ricerca sul Glioblastoma nel Quarto Bimestre 2020
Questo è il quarto articolo del progetto che ha l’obiettivo di raccogliere periodicamente (ogni due mesi) le novità della ricerca sui trattamenti possibili per il glioblastoma multiforme. Di seguito le notizie che ho ritenuto più significative. Come per lo gli articoli precedenti della serie ogni notizia sarà preceduta dal titolo originale con link alla fonte e seguita da un breve commento. Il criterio con cui vengono scelte le notizie è per ora quello di includere in generale le sole notizie relative a ricerche in fase clinica, a meno che il potenziale della ricerca per il trattamento del glioblastoma non sia veramente notevole.
Early Imaging Marker of Progressing Glioblastoma: A Window of Opportunity
Questo studio è interessante poichè molto spesso si decreta il fallimento delle terapie di prima linea quando è ormai tardi e le terapie di seconda linea hanno poco tempo per essere efficaci. La tecnica di analisi di immagine proposta consente di valutare meglio l’effettiva progressione della malattia.
Valganciclovir as Add-on to Standard Therapy in Glioblastoma Patients
Questo studio è molto interessante in quanto stabilisce che utilizzando il Valganciclovir (Valcyte) approvato per il trattamento del cytomegalovirus e facilmente disponibile sul mercato l’overall survival è raddoppiato nei 102 pazienti considerati. Il trattamento ha funzionato bene indipendentemente dallo stato di metilazione (MGMT) del glioblastoma.
Questo incredibile studio che combina 3 diversi studi clinici di fase 2 dimostra che un terzo delle persone che si sono sottoposte al trattamento con vaccini a base di CMV (cytomegalovirus) sono diventati long term survivors con una sopravvivenza di almeno 5 anni. Questo ci fa anche pensare quanto sia indispensabile consentire un accesso semplificato alle sperimentazioni cliniche.
Questo studio si applica ai glioblastomi ricorrenti e dimostra che nei pazienti trattati rispetto al gruppo di controllo vi è una sopravvivenza che raddoppia letteralmente. Molti dei pazienti trattati sono probabilmente ancora in buono stato di salute.
Oncogene Responsible for Deadly Glioblastoma Identified
Gli scienziati hanno identificato il gene AVIL che normalmente aiuta le cellule a mantenere la loro dimensione e forma. Questo gene tuttavia può mutare facilmente e causare il glioblastoma. La scoperta offre promettenti nuovi trattamenti per trattare il tumore poiché questo gene e’ essenziale alla sopravvivenza delle cellule tumorali e senza di esso le cellule muoiono. Esistono trattamenti che bloccano questo gene e sono stati già provati con successo il laboratorio e senza effetti collaterali. Bisogna ora passare alla sperimentazione clinica.
Questo è tutto per questo bimestre. In questo periodo di vacanze estive non sono riuscito a scrivere molto ma sono stato contattato da un numero crescente di persone cui spero di aver dato almeno qualche informazione utile.
Salve ho finito di leggere il vostro articolo.Sarei interessata ad un vostro contatto o indirizzo email. Per un consulto privato.Non sono io la diretta interessata ma è come se lo fossi..Mio nipote 39 anni che x me rappresenta la mia esistenza, il 29 giugno gli e stata rimossa una massa alla ghiandola pineale.Glioblastoma di quarto grado dopo due mesi ha iniziato la radioterapia e da chemioterapia oggi è il terzo. Vi prego ho bisogno di un consulto.
Sto seguendo con interesse ogni notizia pubblicata sul vostro sito in quanto mia figlia è stata operata lo scorso aprile 2019 all età di 31 anni per un glioblastoma totalmente asportato.
Ha seguito il protocollo standard italiano. Ha completato il 12 ciclo di chemio e ogni due mesi si sottopone a
PET allo IOV di Padova…..
Spero che gli studi proseguano e le cure più efficaci siano scoperte nel più breve tempo possibile.
Le storie positive che ho letto mi rincuorano e mi consentono di sperare sempre.
Grazie davvero.
Stefania
Buonasera, sono rimasta colpita da ciò che avete riportato e sarei interessata a saperne di più. Mio padre di 63 anni e’ stato operato a maggio 2020 di un glioblastoma IV grado all’emisfero sinistro. Ha fatto la radioterapia per un mese e la chemio ogni mese fino ad oggi. Abbiamo appreso in questi giorni che il tumore essendo di natura recidiva è ricresciuto. Lui da allora non riesce più a parlare e la parte destra non se la sente ma è lucido.
Il chirurgo ha escluso ogni tipo di intervento viste le sue patologie … diabete, iperteso e molto debilitato ultimamente.
Ci sarebbero altre strade da percorrere?? Sarei grata di ricevere una vostra valutazione. Grazie Rosaria
Mi associo ai precedenti interventi. Davvero molto prezioso il contributo fornito attraverso la pubblicazione degli studi più recenti in materia. Avrei anche io la necessità di approfondire le informazioni ricevute. Il mio compagno (anni 56, sano, non ha patologie) ha un glioblastoma di 4 grado. La resezione è stata estesa, ad eccezione però di un residuo presente all’interno di un vaso sanguigno che non è stato possibile asportare. La parte colpita è il lobo parietale destro. Non presenta deficit grossolani e con la riabilitazione sta recuperando. A breve inizierà la radioterapia. Vorrei poter avere contatti con chi di competenza per capire se e quale strada dovrà essere percorsa al fine di allungare e/o migliorare la sua sopravvivenza.
Mi associo ai precedenti interventi. Davvero molto prezioso il contributo fornito attraverso la pubblicazione degli studi più recenti in materia. Avrei anche io la necessità di approfondire le informazioni ricevute. Il mio compagno (anni 56, sano, non ha patologie) ha un glioblastoma di 4 grado. La resezione è stata estesa, ad eccezione però di un residuo presente all’interno di un vaso sanguigno che non è stato possibile asportare. La parte colpita è il lobo parietale destro. Non presenta deficit grossolani e con la riabilitazione sta recuperando. A breve inizierà la radioterapia. Vorrei poter avere contatti con chi di competenza per capire se e quale strada dovrà essere percorsa al fine di allungare e/o migliorare la sua sopravvivenza.
Salve, mia madre operata di glioblastoma a 76 anni. Totalmente asportato, successivamente si è sottoposta ad un mese di 30 radio e chemio. La settimana scorsa a distanza di circa 17 mesi dall’intervento a seguito delle tac di controllo (circa ogni 4 mesi), ha avuto il triste risultato di una recidiva. Voluminoso glioblastoma. Nell’ultimo controllo fatto come dicevo sopra, poco meno di 4 mesi non aveva assolutamente nulla. Attendiamo il responso della equipe di medici per capire il da farsi. Lei è cosciente, ed ha una gran voglia di vivere. Stiamo intanto somministrando degli anti epilettici che la stanno abbattendo.