Novità della Ricerca nel Sesto Bi-Mestre 2024

Puntuale come sempre, questo è il ventinovesimo articolo del progetto che ha l’obiettivo di raccogliere periodicamente (ogni due mesi) le novità della ricerca sui trattamenti possibili per il glioblastoma multiforme. Di seguito elenco le notizie che abbiamo ritenuto più significative emerse negli ultimi due mesi. Come per gli articoli precedenti della serie ogni notizia sarà preceduta dal titolo originale con link alla fonte e seguita da un breve commento. Il criterio con cui vengono scelte le notizie è sempre quello di includere in generale le sole notizie relative a ricerche in fase clinica, a meno che il potenziale della ricerca per il trattamento del glioblastoma non sia veramente notevole.

UNC Lineberger brings investigative cancer treatment for glioblastoma patients in Southeastern US   
Il Centro Oncologico UNC Lineberger offre un programma di accesso ampliato per una terapia sperimentale destinata a pazienti con glioblastoma recidivante che non hanno risposto ai trattamenti standard. Questa terapia utilizza il maltolato di gallio, un farmaco somministrato per via orale una volta al giorno per almeno tre mesi. Il programma è stato approvato dalla FDA ed è disponibile in tre centri negli Stati Uniti, con UNC Lineberger come unico partecipante nel sud-est del paese. I pazienti interessati possono contattare Camisha Johnson al numero 919-445-4847 o via email all’indirizzo camisha_johnson@med.unc.edu.

NuvOx Announces Two New Publications 
NuvOx Pharma ha annunciato la pubblicazione di due nuovi articoli scientifici che approfondiscono il funzionamento del loro candidato farmaco, NanO2™. Il primo articolo, pubblicato su Artificial Cells, Nanomedicine, and Biotechnology, intitolato “Dodecafluoropentane emulsion as an oxygen therapeutic”, spiega il meccanismo d’azione di NanO2™ nel trasporto dell’ossigeno. Il secondo articolo, apparso sul British Journal of Cancer Research, dal titolo “A Phase 2 Double-Blind, Randomized, Prospective, Placebo Controlled Study of NanO2™ Combined with Radiation and Temozolomide in Patients with Newly-diagnosed Glioblastoma Multiforme; RESTORE“, descrive il design dello studio clinico di Fase IIb che utilizza NanO2™ per trattare il glioblastoma multiforme, una forma estremamente aggressiva di cancro al cervello. 

Phase 1 Trial of Personalized Neoantigen Vaccines in Combination with Standard of Care To Treat Glioblastoma 
Uno studio clinico di Fase 1 ha valutato l’uso di cellule γδT autologhe geneticamente modificate in pazienti con glioblastoma multiforme (GBM) di nuova diagnosi durante la chemioterapia di mantenimento con temozolomide (TMZ). Le cellule γδT sono state ingegnerizzate per esprimere la metilguanina-DNA metiltransferasi (MGMT), rendendole resistenti al TMZ e permettendo loro di attaccare le cellule tumorali che esprimono ligandi NKG2D durante la chemioterapia. Al 31 gennaio 2024, 19 partecipanti sono stati arruolati dopo aver avevano completato la radioterapia. Sedici pazienti con un follow-up di almeno 6 mesi sono stati inclusi nell’analisi. L’età mediana è stata di 32 anni (range 18-68) e il follow-up mediano di 22,7 mesi (range 6,0-38,3). Il tasso di controllo della malattia (DCR) è stato del 100% alla fine della radioterapia ed è rimasto al 100% tre mesi dopo la radioterapia (2 con risposta parziale, 14 con malattia stabile). Questi risultati preliminari suggeriscono che l’infusione intracranica di cellule γδ T geneticamente modificate può essere considerata sicura e mostra segnali di efficacia clinica nei pazienti con GBM di nuova diagnosi durante il trattamento con TMZ.

Alpheus Medical Announces Positive Phase 1/2 Trial Results for the Treatment of Recurrent High-Grade Gliomas 
Alpheus Medical, un’azienda privata in fase clinica specializzata in oncologia, ha annunciato risultati positivi dellostudio clinico di Fase 1/2 sul trattamento dei gliomi ad alto grado recidivanti o refrattari. La terapia proprietaria ha mostrato un profilo di sicurezza robusto e ha esteso la sopravvivenza globale mediana (OS) e la sopravvivenza libera da progressione (PFS) rispetto ai dati storici. La terapia non invasiva di Alpheus Medical, denominata sonodynamic therapy (SDT), combina ultrasuoni a bassa intensità diffusa (LIDU™) con l’assunzione orale di 5-aminolevulinico (5-ALA) per mirare e distruggere le cellule tumorali nel cervello, preservando il tessuto sano circostante. I risultati chiave dello studio includono: OS 15,7 mesi, rispetto ai circa 6-8 mesi dei dati storici; PFS 5,5 mesi, rispetto agli 1,8 mesi dei dati storici; nessun decesso correlato al trattamento, eventi avversi gravi (SAE) o tossicità limitanti la durata (DuLT) riportati.

Vorasidenib update at SNO
Il Vorasidenib, un inibitore orale delle mutazioni IDH1 e IDH2, ha mostrato un’efficacia costante e un profilo di sicurezza gestibile nei pazienti con glioma diffuso mutato IDH1/2. I risultati aggiornati dello studio di fase 3 INDIGO hanno evidenziato che vorasidenib ha portato a una riduzione significativa delle dimensioni tumorali e a un miglior controllo delle crisi epilettiche rispetto al placebo. Inoltre, il farmaco ha dimostrato una penetrazione efficace nel cervello, riducendo le concentrazioni tumorali di 2-idrossiglutarato (2-HG) di oltre il 90% nei gliomi diffusi non potenzianti di grado 2 o 3. Questi dati suggeriscono che vorasidenib potrebbe rappresentare una promettente opzione terapeutica per i pazienti con glioma diffuso mutato IDH1/2, offrendo un trattamento mirato con un profilo di sicurezza accettabile.

Immunotherapy for glioblastoma: current state, challenges, and future perspectives
Come sappiamo il glioblastoma (GBM) è un tumore cerebrale aggressivo e letale negli adulti. Nonostante i trattamenti standard, la maggior parte dei pazienti sperimenta recidive tumorali. Negli ultimi anni, sono stati compiuti progressi significativi nello sviluppo di immunoterapie innovative per superare la resistenza in molti tumori avanzati. Tuttavia, l’efficacia di questi trattamenti immunitari nel GBM è limitata a causa delle caratteristiche uniche del sistema immunitario cerebrale, dell’eterogeneità delle cellule tumorali e di un microambiente tumorale immunosoppressivo. Questo articolo fornisce una panoramica dettagliata delle strategie immunoterapiche attuali, discute le sfide e i potenziali meccanismi molecolari alla base della resistenza all’immunoterapia nel GBM e propone strategie per superare questa resistenza, evidenziando l’importanza delle terapie combinate. L’articolo propone diverse strategie per superare queste sfide come: sfruttare nanoparticelle per migliorare la somministrazione di farmaci attraverso la barriera emato-encefalica; combinare inibitori del checkpoint immunitario con radioterapia, chemioterapia o terapie mirate per miglioraren l’efficacia; integrare terapie CAR-T con trattamenti che modulano il microambiente tumorale; identificare nuovi target specifici del GBM, come proteine espresse selettivamente dalle cellule tumorali; l’uso di tecnologie come l’editing genetico CRISPR per migliorare l’efficacia delle cellule CAR-T.

Shuttle Pharma doses three subjects in Phase II glioblastoma treatment trial
Shuttle Pharmaceuticals ha somministrato Ropidoxuridina, il suo principale sensibilizzatore alla radioterapia, ai primi tre partecipanti di uno studio clinico di Fase II mirato al trattamento del glioblastoma.  Lo studio prevede l’arruolamento iniziale di 40 pazienti con glioblastoma di tipo wild per l’isocitrato deidrogenasi (IDH) e negativi alla metilazione. Questi saranno suddivisi in due gruppi per ricevere dosi giornaliere di Ropidoxuridina di 1.200 mg o 960 mg, al fine di determinare il dosaggio ottimale. Successivamente, ulteriori 14 pazienti riceveranno la dose ottimale identificata. L’obiettivo principale dello studio è valutare la sopravvivenza dei pazienti trattati con Ropidoxuridina rispetto ai dati storici.  Shuttle Pharma ha collaborato con sei centri per l’arruolamento dei pazienti, tra cui il Georgetown University Medical Center e l’UNC Medical Center negli Stati Uniti. Si prevede che lo studio durerà tra i 18 e i 24 mesi.

TTFields Plus Temozolomide/Pembrolizumab Controls Tumors in Glioblastoma
Uno studio clinico ha mostrato che l’aggiunta dei campi elettrici alternati (TTFields) al trattamento con temozolomide e pembrolizumab nei pazienti con glioblastoma di nuova diagnosi ha migliorato la sopravvivenza. I pazienti trattati con TTFields, temozolomide e pembrolizumab hanno mostrato una sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana di 27,2 mesi rispetto ai 9,6 mesi dei pazienti sottoposti a resezione massimale. La sopravvivenza globale (OS) mediana è stata di 31,6 mesi rispetto ai 18,8 mesi. Questi risultati suggeriscono che l’integrazione di TTFields con temozolomide e pembrolizumab potrebbe offrire un beneficio significativo nel controllo del tumore nei pazienti con glioblastoma.

AI tool for predicting MGMT methylation in glioblastoma for clinical decision support in resource limited settings
Uno studio pubblicato su Scientific Reports ha sviluppato un modello di intelligenza artificiale (AI) per prevedere lo stato di metilazione del promotore del gene MGMT nei pazienti con glioblastoma, utilizzando immagini di risonanza magnetica (MRI).  La metilazione del promotore di MGMT è un biomarcatore cruciale per determinare la risposta alla chemioterapia con temozolomide nei pazienti con glioblastoma. Il modello AI è stato addestrato su un set di dati di immagini MRI e ha raggiunto un’accuratezza elevata nella previsione dello stato di metilazione di MGMT. Questo approccio non invasivo potrebbe aiutare i medici a personalizzare le terapie per i pazienti con glioblastoma, migliorando l’allocazione dei trattamenti e potenzialmente i risultati clinici.

Brain tumors exploit body’s daily rhythms to fuel growth
Uno studio recente ha scoperto che i tumori cerebrali, come il glioblastoma, possono sfruttare i ritmi circadiani del corpo umano per favorire la loro crescita. I ritmi circadiani sono cicli biologici di 24 ore che regolano varie funzioni fisiologiche, tra cui il sonno e il metabolismo. I ricercatori hanno osservato che le cellule tumorali cerebrali modulano la loro attività in base a questi ritmi, aumentando la proliferazione cellulare in determinati momenti della giornata. Questa scoperta suggerisce che terapie mirate a interrompere l’interazione tra i ritmi circadiani e le cellule tumorali potrebbero rappresentare una nuova strategia per combattere i tumori cerebrali. Inoltre, potrebbe essere utile considerare l’orario di somministrazione dei trattamenti oncologici per massimizzarne l’efficacia, adattandoli ai ritmi circadiani del paziente.

Un grazie a quanti ci hanno aiutato e continuano ad aiutarci a manterere viva l’organizzazione di volontariato e a sviluppare i nostri progetti sempre centrati sul supporto ai pazienti, ai loro caregiver. Questo è tutto per questo numero sulle novità della ricerca. Nei primi post inizieremo con la divulgazione della Carta dei Diritti del Pazienti con Tumore Cerebrale che non sempre e non ovunque viene completamente rispettata, anche in Italia, con un riassunto di quanto emerso dal convegno annuale della società di neuro-oncologia e con l’elenco delle cose che farei io stesso se oggi mi venisse diagnosticato un tumore cerebrale.

Un in bocca al lupo di cuore e un Buon 2025, pieno di speranza, a tutti coloro che stanno combattendo contro il glioblastoma e ai loro cari!