La Storia del papà di Anna

In questi giorni ho ricevuto da Anna un email in cui lei racconta la storia del suo papà che vuole condividere. La cosa mi ha colpito per lo spirito che ha motivato Anna e per l’importanza di condividere e di non sentirsi soli quando tutta la famiglia si trova a dover affrontare questa situazione. Ed ecco quindi la storia del papà di Anna raccontata da Anna …

Voglio condividere con voi la toccante storia di mio padre, un uomo di 61 anni. Ricorro a questa narrazione perché anche io, come molti, cerco conforto nell’ascolto delle storie di altri.

Il 14 maggio 2022, è iniziato tutto con un improvviso mal di testa al mattino, seguito da un episodio epilettico che ha interessato il suo braccio destro nel pomeriggio. Abbiamo chiamato il pronto soccorso che lo ha trasportato in ospedale, dove i medici hanno diagnosticato una neoformazione cerebrale necessitante ulteriori investigazioni tramite risonanza magnetica. Non abbiamo perso tempo, e il giorno seguente, abbiamo pagato per effettuare immediatamente l’esame. Di lì a poco, la diagnosi è arrivata come un macigno: glioblastoma al quarto stadio. A guardare le immagini, sembrava una noce situata nella zona fronto-parietale sinistra del suo cervello.

In soli dieci giorni, tutto è stato organizzato e mio padre è stato operato al reparto di neurochirurgia di Verona. L’asportazione della massa è stata confermata essere un glioblastoma di quarto grado, una delle forme di cancro più aggressive e spietate conosciute. Mio padre ha affrontato successivamente trenta sedute di radioterapia e cicli di chemioterapia con temozolomide. Nonostante le avversità e le prevedibili reazioni fisiche al trattamento, non ci siamo arresi.

Mio padre aveva perso quasi completamente la mobilità della metà del suo corpo, e i dottori ci hanno detto che sarebbe rimasto su una sedia a rotelle per il resto della sua vita. Ma noi non abbiamo mollato: ci siamo dedicati con determinazione alle sessioni di fisioterapia. Dopo quasi tre mesi in ospedale, il mio coraggioso papà ha iniziato a muoversi, prima con l’ausilio di un deambulatore a quattro ruote, poi con un semplice bastone.

Abbiamo fatto del nostro meglio per continuare la chemioterapia e la fisioterapia dopo il suo ritorno a casa, eseguendo controlli di risonanza magnetica ogni tre mesi. A settembre 2023, un controllo ha rivelato una nuova piccola massa nel punto in cui era stata operata precedentemente. Abbiamo eseguito una PET-CT che ha confermato la recidiva del tumore. I neuroncologi ci hanno preso immediatamente in carico, proponendo un nuovo intervento chirurgico per rimuovere la massa, seguito da altri cicli di chemio.

So quanto sia difficile: la vita è cambiata ed ogni giorno è una battaglia, ma la parola d’ordine è sempre stata FORZA. Essere al fianco del malato, offrirgli conforto e supporto. Mio papà sta lottando come un leone, in parte grazie alla forza che riceve dal sostegno della sua famiglia. È vero, a volte mi sento impotente, ma non posso fare altro che affidarmi agli esperti medici e armarmi di pazienza e coraggio.

Come recita un vecchio detto, “la speranza è l’ultima a morire”. Perciò, non smettiamo mai di sperare, lasciandoci andare al pianto quando necessario, ma trovando sempre il modo di andare avanti. Ora ci apprestiamo a iniziare una nuova battaglia, sperando che ogni cosa proceda come deve.