I Trattamenti del Glioblastoma: una Attenta Analisi
Spero che abbiate trovato interessante il precedente articolo in cui analizziamo il contenuto del database degli studi clinici. In questo caso troverete ancora più interessante questo articolo in cui abbiamo deciso di analizzare i trattamenti più studiati. Lo scopo di questi articoli è ridurre il divario di conoscenze tra specialist e pazienti e caregiver in modo da aumentare la fiducia e facilitare una scelta informata del miglior percorso terapeutico. Di seguito è riportato un grafico che illustra le diverse categorie di trattamenti e la loro cardinalità, ovvero il numero di studi associati a ciascuna tipologia di trattamento. Come potete vedere, i trattamenti “farmacologici” hanno il maggior numero di sperimentazioni, seguiti da “Radiazioni”, “Altro” e così via.
Ecco alcuni approfondimenti e dettagli basati sul grafico:
- Trattamenti farmacologici: questa categoria è in testa con un margine significativo, indicando che gli interventi farmacologici sono l’approccio più ricercato per il trattamento del glioblastoma. Ciò è comune in oncologia, dove la terapia farmacologica, in particolare la chemioterapia, la terapia mirata e l’immunoterapia, giocano un ruolo centrale. L’elevato numero di studi in questa categoria riflette la continua ricerca di combinazioni di farmaci e nuovi composti più efficaci e tollerabili.
- Radioterapia: questo è il secondo tipo di trattamento più comune, che si allinea con la cura standard per il glioblastoma che prevede la radioterapia, spesso in combinazione con la chemioterapia (in particolare, Temozolomide). Il numero significativo di studi in questa categoria suggerisce la ricerca in corso per ottimizzare le tecniche di radioterapia, i dosaggi e le combinazioni con altri trattamenti per migliorare i risultati e ridurre gli effetti collaterali.
- Altro: questa categoria comprende vari interventi che non rientrano perfettamente nelle altre categorie predefinite. Ciò comprende misure di terapia di supporto, interventi sullo stile di vita o terapie uniche non standard. La diversità all’interno di questa categoria evidenzia la complessità del trattamento del glioblastoma e la necessità di approcci olistici insieme ai trattamenti diretti contro il cancro.
- Procedurale e biologico: le procedure includono tecniche chirurgiche, mentre i trattamenti biologici implicano l’uso di organismi viventi, sostanze derivate da organismi viventi o versioni prodotte in laboratorio di tali sostanze per trattare le malattie. La presenza di queste categorie sottolinea l’approccio multiforme al trattamento del glioblastoma, che può includere un intervento chirurgico per rimuovere la massa tumorale e terapie biologiche come vaccini o terapie cellulari volte a sfruttare il sistema immunitario.
- Dispositivo, Genetico, Integratore alimentare, Test diagnostico, Prodotto combinato, Comportamentale: queste categorie rappresentano aree di ricerca meno comuni ma emergenti. I dispositivi includono cose come sistemi di somministrazione di farmaci impiantabili o nuove tecnologie di imaging. I trattamenti genetici riflettono il crescente interesse per la medicina personalizzata basata sul profilo genetico. Gli integratori alimentari e gli interventi comportamentali esplorano le cure di supporto e i fattori legati allo stile di vita che potrebbero influenzare la prognosi o la qualità della vita. I test diagnostici sono fondamentali per la diagnosi precoce, il monitoraggio e la pianificazione del trattamento. I trattamenti combinati indicano studi che testano terapie integrate che combinano farmaci, dispositivi o agenti biologici.
Nel complesso, la diversità dei tipi di trattamento studiati evidenzia la natura complessa del glioblastoma e l’approccio multiforme necessario per trattarlo. L’enfasi sui farmaci e sulla radioterapia è in linea con gli attuali trattamenti standard, ma l’ampia gamma di altri trattamenti allo studio suggerisce che i ricercatori stanno esplorando ogni possibile angolo per migliorare i risultati dei pazienti, ridurre gli effetti collaterali e migliorare la qualità della vita. Il panorama della ricerca descritto da questi studi è quello dell’innovazione e dell’esplorazione, con l’obiettivo di affrontare il glioblastoma su più fronti. Potrebbe essere interessante analizzare per ciascuna categoria quale sia la più studiata in base al numero di studi clinici:
- Trattamenti farmacologici: Temozolomide, con 322 studi. Ciò è in linea con l’attuale standard di cura per il glioblastoma, evidenziando il suo ruolo centrale nei regimi di trattamento.
- Radioterapia: la radioterapia, con 129 studi. Ciò sottolinea la sua importanza come opzione terapeutica convenzionale per il glioblastoma, spesso utilizzata insieme alla chirurgia e alla chemioterapia.
- Altro: analisi di laboratorio dei biomarcatori, con 109 studi. Ciò indica un’attenzione significativa alla medicina personalizzata e all’identificazione di biomarcatori in grado di prevedere la risposta al trattamento o la progressione della malattia.
- Procedure: Chirurgia convenzionale, con 39 studi. La chirurgia è un trattamento primario per il glioblastoma al fine di rimuovere la maggior quantità possibile di tumore, come evidenziato dal numero di studi.
- Biologico: Bevacizumab, con 28 studi. Sebbene classificato qui sotto biologico per la sua natura di anticorpo monoclonale, funziona anche come farmaco, sottolineando l’interesse per le terapie mirate.
- Dispositivi: Optune, con 7 prove. Ciò rappresenta l’interesse per nuove modalità di trattamento come i campi di trattamento dei tumori (TTF).
- Genetica: analisi dell’espressione genica, con 6 prove. Ciò suggerisce un interesse nella comprensione delle basi genetiche del glioblastoma, che possono portare a trattamenti più mirati e personalizzati.
- Integratori alimentari: acido ascorbico, con 2 prove. Anche se meno comune, questo indica l’esplorazione su come gli integratori potrebbero influenzare il cancro o sugli effetti collaterali del trattamento.
- Test diagnostico: campione di sangue, con 2 prove. Ciò riflette la continua ricerca di strumenti diagnostici minimamente invasivi che possano offrire una diagnosi precoce o monitorare la risposta al trattamento.
- Prodotto combinato: Temozolomide (presente anche nella categoria dei farmaci), con 2 studi, suggerisce di esplorare la combinazione di farmaci standard con altre modalità di trattamento.
- Comportamentali: Cure palliative, con 1 prova. Ciò è essenziale per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da malattie gravi come il glioblastoma.
Questi risultati evidenziano la diversità della ricerca nell’ambito dei trattamenti per il glioblastoma, dalle terapie standard come i farmaci e la chirurgia agli approcci innovativi come l’analisi genetica e i dispositivi medici. La predominanza della temozolomide nelle diverse categorie sottolinea il suo ruolo centrale nella terapia del glioblastoma. La varietà e la profondità delle indagini tra le categorie riflettono la complessità del trattamento di questo tumore aggressivo e gli sforzi della comunità medica per migliorare i risultati attraverso vari percorsi di ricerca.
Buonasera, vorrei sapere se qualcuno ha avuto effetti positivi con Lomustina. Mia madre ha fatto 7 cicli di temozoloide e dopo 1 anno dall’intervento ha una recidiva che negli ultimi 3 mesi è rimasta invariata. I medici hanno comunque preferito cambiare terapia. Sopporta bene la Lomustina ma sono molto preoccupata perché non so quanto questo farmaco funzioni. Generalmente si sente parlare solo di temozoloide. Grazie a chi vorrà rispondermi
Ciao Eva, la temozolomide è una terapia di prima linea. Quando c’e’ una recidiva spesso il glioblastoma diventa chemioresistente al farmaco con cui è stato trattato. Questa la ragione per passare alla lomustina.
Grazie Roberto,
spero che la terapia con Lomustina funzioni e che rallenti la crescita il più possibile. Da 14 mesi viviamo in un incubo.
Eva
Leggo nell’articolo “i ricercatori stanno esplorando ogni possibile angolo per migliorare i risultati dei pazienti, ridurre gli effetti collaterali e migliorare la qualità della vita. Il panorama della ricerca descritto da questi studi è quello dell’innovazione e dell’esplorazione, con l’obiettivo di affrontare il glioblastoma su più fronti.(…) Dispositivi: Optune con 7 prove”.
GBM esordito in aprile 2021, radio e chemio trattata. Sto utilizzando Optune da 2 anni e mezzo e vorrei capire qualcosa di più sulle evidenze delle riferite “prove”.. E’ possibile avere questa informazione o sapere dove reperirle?
Posso fare una ricerca specifica sulle sperimentazioni cliniche sul dispositivo Optune se può essere utile. A breve uscirà una guida che pubblicheremo sicuramente sul sito.
Buongiorno mio fratello è stato operato da 25 giorni. Hanno scritto astrocitoma grado 4, in corso di definizione molecolare. Premetto che e la seconda volta che si opera chiedevo la differenza tra questo tumore e il GMB, ora deve effettuare i cicli di radioterapia.
Grazie a chi mi sa dare qualche delucidazione
Quando menzioni “astrocitoma grado 4”, stai effettivamente parlando di un glioblastoma. Questo tipo di tumore deriva dalle cellule astrocitiche del cervello, che supportano le funzioni dei neuroni. La classificazione “grado 4” indica che il tumore è altamente maligno e ha un tasso di crescita rapido.
La “definizione molecolare” di cui parli si riferisce alla caratterizzazione genetica e molecolare del tumore, che è un passo cruciale per determinare l’approccio terapeutico più efficace. La ricerca ha identificato diversi marker molecolari che possono influenzare la prognosi del paziente e la risposta alle terapie, come la mutazione del gene IDH, lo stato di metilazione del promotore MGMT e altri. Queste analisi aiutano a personalizzare il trattamento, potenzialmente migliorando l’esito per il paziente.
Grazie per la risposta molto gentile.
Buongiorno, mio marito è stato operato per un tumore al cervello con esito positivo, senza effetti collaterali. Ma dal risultato molecolare sappiamo che è un glioblastoma di 4 grado metilato con tasso di proliferazione al 60%.Sta seguendo contemporaneamente 6 settimane di cicli di radioterapia tutti i giorni tranne il sabato e la domenica è chemioterapia con temozolomide. Ma per l’alta possibilità di recidiva vorrei tentare di fargli seguire una terapia adiuvante che possa allontanare questa possibilità. Attualmente è un soggetto sano con i valori nella norma. Ma mi sento confusa nella scelta delle terapie sperimentali. Come fare per comprendere quale può essere quella più indicata? Io vivo a Milano e nei vari centri come il Besta, l’Humanitas, il San Raffaele e i due centri per i tumori: IEO e il centro tumori, ognuno ha una sperimentazione in atto divera. Potete aiutarmi? Grazie
Ciao Giuseppa, la cosa importante è che entri in una sperimentazione clinica perchè è seguito meglio. Se tutti i centri ti offrono di farlo partecipare a una sperimentazione te le devi fare descrivere e farti un’idea di quale sia la possibilità di successo. Se non hai elementi per farlo puoi seguire il tuo istinto. Alla fine il nostro istinto è un calcolatore che ci guida quando ci sono pochi elementi a disposizione come in questo caso. Non esitare a contattarci anche telefonicamente se ritieni che possa esserti utile.
Grazie posso sapere come contattarvi?
Buongiorno. Mia madre è stata operata due anni fa per un astrocitoma anaplastico e poi ha eseguito il protocollo standard con radioterapia e temozolomide. Dopo due anni di stabilità ora sembra essere in progressione. Attualmente l’indicazione è di operare a breve. Sull’efficacia del temodal nel caso di mia madre ci sono punti di vista differenti dato che la recidiva è comparsa dopo due anni che possono sembrare sia pochi che tanti. Io vorrei valutare possibili trials per il post intervento ma ho difficoltà ha trovare studi realmente attivi ed in fase di recruitment. Tutti i centri che ho contattato (bellaria, besta, s.raffaele, ifo, dino amadori) che sembrano avere studi attivi poi nella pratica offrono solo trattamenti standard. Volevo chiederle se lei può indicarmi qualcuno che realmente offre trattamenti alternativi. Grazie
Il chatbot che trovate in basso a destra è connesso con il database delle sperimentazioni cliniche e se chiedete “studi clinici attivi” o qualunque cosa che gli faccia capire le vostre intenzioni vi fornirà l’elenco in tempo reale con i link alle descrizioni. Poi l’unica cosa che si può fare è chiedere al singolo team. Quello che mi piacerebbe fare è inserire una funzione che fa un confronto più intelligente e restituisce solo l’elenco che è compatibile con la situazione clinica descritta in modo da ridurre l’elenco.
la chat bot non dà risposte sugli studi clinici attivi
hai ragione, clinicaltrials.gov ha cambiato il modo di interfacciamento, stiamo adattando il sistema per utilizzare la nuova modalità, servirà qualche giorno.
Ciao, con mia mamma abbiamo una storia simile. Avresti voglia di confrontarti con noi?
Si
Sono stato operato ottobre 2018 al centro di careggi e non ho avuto particolari problemi se non quello della vista con campo visivo limitato per cui non riesco più a guidare l’auto, ma vado benissimo in bici e scooter tutte le volte che faccio il controllo mi dicono che sono fortunato ad avere solo questo problema. Capisco però volevo sapere se qualcuno è nella mia stessa situazione. Grazie
A proposito di sperimentazione, ma il sorteggio con cui i partecipanti sono suddivisi in due gruppi come funziona? Sulla base di cosa? Pura fortuna?
Caro Luca, si in teoria è così che funziona se il trial è a doppio cieco come si suol dire.
Partecipi a una selezione basata sui requisiti della sperimentazione.
In base alla sorte ricevi il trattamento o il placebo.
Se è doppio cieco neanche il medico che somministra il trattamento sa se hai ricevuto il farmaco oppure no.