Glioblastoma.IT 2021

Stavo rileggendo l’articolo editoriale dello scorso anno (Editoriale Glioblastoma.IT). La candela in ricordo di Emanuele è sempre accesa. Questa candela quindi continui a essere un simbolo, un simbolo di speranza per tutti i malati di glioblastoma multiforme e i loro cari.

Una Candela di Speranza per i pazienti affetti da Glioblastoma Multiforme e i loro cari

Ripensavo a quanto abbiamo fatto nel corso del 2021. La prima cosa che ho notato è che a fine 2020 il numero dei visitatori unici del sito, come riportato anche nell’editoriale di quel tempo, era 30000. Oggi siamo a oltre 102000, una crescita che definirei esponenziale. Purtroppo questo da un lato mi riempie di gioia e dall’altro significa che ancora molte persone si ammalano di glioblastoma.

Sappiamo che il glioblastoma è il tumore cerebrale primitivo maligno più comune. Nel complesso, la prognosi per i pazienti con questa malattia è sfavorevole, con una sopravvivenza mediana inferiore a 2 anni. C’è una leggera predominanza nei maschi e l’incidenza aumenta con l’età anche se purtroppo ne vengono colpiti sempre più anche i giovani. L’approccio standard alla terapia nel contesto di una nuova diagnosi include un intervento chirurgico seguito da radioterapia concomitante con temozolomide e ulteriori cicli di temozolomide adiuvante. In alcune nazioni e l’Italia non è tra queste è oggi possibile utilizzare anche il dispositivo Optune che fornisce campi elettrici alternati a bassa intensità e può essere utilizzato in concomitanza il con temozolomide adiuvante. Alla recidiva, non esiste uno standard di cura; tuttavia, la chirurgia, la radioterapia e la terapia sistemica con chemioterapia con bevacizumab o regorafenib sono tutte opzioni possibili, a seconda delle circostanze e delle condizioni del paziente. Le cure di supporto, integrative e palliative rimangono molto importanti durante tutto il decorso della malattia. La classificazione recentemente rivista del glioblastoma, basata sul profilo molecolare, in particolare sullo stato di mutazione dell’isocitrato deidrogenasi (IDH), è il risultato di una migliore comprensione della patogenesi sottostante la malattia. C’è una evidente necessità di migliori opzioni terapeutiche e ci sono stati sforzi sostanziali per esplorare l’immunoterapia e gli approcci di oncologia di precisione. A differenza di altri tumori solidi, tuttavia, i fattori biologici, come la barriera emato-encefalica, le specifiche caratteristiche del tumore (che è multiforme e quindi diverso da paziente a paziente e può essere anche diverso nel tempo e in diverse lesioni per lo stesso paziente) e il microambiente immunitario, rappresentano sfide significative nello sviluppo di nuove terapie. Sono necessari progetti innovativi di studi clinici con strategie che sfruttino specifici biomarcatori per migliorare in definitiva l’esito di questa malattia e trovare finalmente una cura.

Quest’anno glioblastoma.it è diventato un’associazione di volontariato denominata “Glioblastoma.IT ODV” e abbiamo iniziato a organizzare videoconferenze con la partecipazione di illustri specialisti e una vivace sessione di domande e risposte in cui gli specialisti rispondono alle domande di pazienti e caregiver che sono state seguite globalmente da più di 3000 persone. Continua a riscuotere un notevole interesse il progetto che prevede la pubblicazione ogni due mesi di un articolo che riassume le ultime novità della ricerca.

Grazie alla vostra generosità è stato possibile raccogliere circa 20000€ che andranno a finanziare la sperimentazione clinica CUSP9v3 di fase 2. Stiamo anche valutando la possibilità di utilizzare questi fondi per co-finanziare un uso compassionevole della stessa cura per alcuni pazienti in attesa dell’avvio della sperimentazione. Al momento le leggi vigenti consentono l’utilizzo di terapie sperimentali come questa, solo in caso di fallimento delle terapie di prima linea, il che significa che non possono essere applicate alle nuove diagnosi ma solo in caso di recidiva.

L’auspicio per il prossimo anno è di fare almeno quanto fatto quest’anno, continuando ad organizzare eventi con specialisti (il prossimo è previsto per il 25 gennaio), a scrivere articoli per continuare a informarvi e a sensibilizzare sull’importanza di trovare cure più efficaci per questa patologia. Non ci resta quindi che ringraziarvi per averci seguito con così tanto interesse nel corso del 2021 e augurarvi un felice e sereno 2022!