Conferenza Internazionale Brain Tumors: From Bench To Clinic
E con grande piacere che vi informo che siamo stati invitati e abbiamo partecipato alla conferenza internazionale “Brain tumors: From bench to clinic” che si è svolta il 26 November 2019 a Ljubljana, in Slovenia.
La conferenza è stata organizzata nell’ambito del progetto Interreg TRANS-GLIOMA, dal Centro medico di biologia molecolare, dell’Istituto di biochimica, della facoltà di medicina, dell’Università di Lubiana e dall’istituto nazionale di biologia.
Alla conferenza sono state discusse le attuali sfide nella diagnosi e nella gestione dei gliomi e sono state presentate alcune tecnologie e metodologie di ricerca allo stato dell’arte.
Alla conferenza il nostro compito è stato quello di portare il punto di vista dei pazienti e lanciare l’idea di sviluppare un sistema che sia in grado di consigliare i migliori approcci terapeutici tenendo conto dello stato dell’arte e dello specifico caso del paziente. I pazienti e i loro familiari si trovano spesso in difficoltà a prendere decisioni anche a causa del pesante stato emotivo che una diagnosi di tumore cerebrale porta con se. Il feedback è stato positivo anche se è stata sottolineata la necessaria una intermediazione da parte del medico competente per assicurare una corretta interpretazione delle informazioni.
Nel corso della conferenza si è discusso, oltre che dello stato del progetto, degli aspetti clinici della progressione dei tumori cerebrali e del loro trattamento e in generale delle frontiere della ricerca.
Si sono analizzate le tecniche più avanzate di radioterapia ed è stata confermata la costruzione di un nuovo centro di protonterapia presso il CRO di Aviano che dovrebbe entrare in funzione nel 2021.
Si sono descritte le ultime novità nel trattamento neurochirurgico dei gliomi. Si è parlato anche molto delle cellule staminali del glioblastoma che sono la causa principale della resistenza ai trattamenti. Queste cellule infatti sono protette da una nicchia, si riproducono lentamente e quindi sono resistenti ai trattamenti e imparano generando nuove cellule tumorali che diventano sempre più residenti ai trattamenti. Si sono discussi alcuni approcci per riuscire a distruggere le cellule staminali del glioblastoma che sembrano per alcuni aspetti simili ad alcune cellule del midollo.
Si è discusso molto anche di immunoterapia, della necessità i trattamenti personalizzati, di nuovi modelli cellulari e dell’utilizzo di machine learning e intelligenza artificiale per velocizzare la ricerca e consentire un approccio personalizzato e di precisione per il trattamento dei gliomi di alto grado.
Una delle problematiche che rendono così difficile trattare i glioblastomi è l’impossibilità di fare una diagnosi precoce. La biopsia liquida può fornire qualche risposta in tal senso.
Negli ultimi 20 anni non vi è stato un significativo miglioramento dell’aspettativa di vita nel caso di diagnosi di glioblastoma ma ora vi sono sviluppi interessanti che fanno ben sperare.
Perchè questi sviluppi possano portare a dei significativi miglioramenti e un giorno aiutarci a trovare una cura per il glioblastoma multiforme è indispensabile che i diversi centri di ricerca collaborino ed anche che si possa trovare delle forme di finanziamento della ricerca a lungo termine per assicurarne la continuità.
Che tutto questo per quanto possibile avvenga in tempi rapidi, sopratutto per quel che riguarda la collaborazione tra i vari centri oncologici, studi su pazienti che hanno vinto questa malattia o che ci sia stata una risposta importante ai trattamenti.
Grazie Roberto.