Avere un glioblastoma multiforme al tempo del Covid-19

7 Aprile 2020 0 di Roberto Pugliese

In questi giorni ho ricevuto alcune email di persone, pazienti o familiari e amici di pazienti con glioblastoma, preoccupate e questo seminario della fondazione Musella che ho visto pochi giorni fa fornisce molte informazioni in merito. Si tratta di un webinar della fondazione Musella con il neuro oncologo Eric Wong del Centro per i Tumori Cerebrali e dell’Unità di Neuro Oncologia del Beth Israel Deaconess Medical Center e della Medical School di Harvard.

Il seminario identifica alcune cose importanti che i pazienti affetti da tumore cerebrale dovrebbero conoscere ora che siamo in piena crisi per il Covid-19.

Ad esempio è molto importante conoscere attraverso l’esame del sangue la numerosità delle glicoproteine CD4 e CD8 coinvolte nel funzionamento del sistema immunitario.

Infatti il  Decadron, il Temozolomide e la Lomustina abbassano notevolmente la numerosità delle glicoproteine CD4 e CD8 che vi rendono più vulnerabili nei confronti di una infezione da Covid-19.

L’uso del Temozolomide per pazienti con fattore di mutilazione MGMT non mitilato è controverso. La maggior parte dei neuro-oncologi lo utilizzano e alcuni invece preferiscono utilizzare trattamenti alternativi. L’opinione del dott. Eric Wong è che il rapporto benefici / rischi in questo caso non è abbastanza alto soprattuto considerata la pandemia da Covid-19 e sarebbe meglio provare altre opzioni di trattamento.

Il video è molto interessante e mi ha insegnato cose che non conoscevo. Si sa infatti che la chemioterapia abbassa l’efficacia del sistema immunitario. In genere se si nota un effetto di questo genere la chemioterapia viene sospesa. Con il Covid-19 in circolazione si suggerisce un diverso approccio al paziente con tumore cerebrale che dovrebbe essere più pro-attivo e meno reattivo. Nel video viene descritta una certa similitudine tra immunità da virus e immunità dalle cellule cancerogene.

Ad esempio si sa che la presenza di un numero elevato di CD4 è correlato a una più lunga sopravvivenza nei pazienti affetti da glioblastoma multiforme. Si sa anche che di base i pazienti con glioblastoma anche prima di iniziare i trattamenti hanno un numero di CD4 inferiore alla media della popolazione. Questi pazienti sono anche in genere più vulnerabili alle infezioni.

I pazienti con glioblastoma inoltre utilizzano il Temozolomide, il GBM usano TMZ, desametasone e la lomustina. Si sa che il Desametasone influenza i linfociti e i monociti e anche che influenza negativamente la sopravvivenza dei pazienti affetti da glioblastoma. Anche la lomustina abbassa il numero di linfociti. L’uso combinato di Temozolomide e Lomustina aumenta la sopravvivenza dei pazienti affetti da glioblastoma ma cala le difese immunitarie e crea altre complicazioni.

Tutto dipende dalla quantità di virus a cui si è esposti. Se si è giovani e forti una dose moderata di virus non crea problemi ma se sei anziano potrebbe essere letale. Nel caso di sovra esposizione al virus come capita al personale medico e infermieristico anche un forte sistema immunitario potrebbe non essere sufficiente. Deametasone, temozolomide e lomustina creano immunodepressione e quindi anche se giovane e forte potresti ritrovarti con un sistema immunitario simile a quello di un anziano.

Infine secondo il Dott. Eric Wong ne il dispositivo Optune ne l’Avastin sembra abbiamo alcun effetto negativo sul sistema immunitario.