La Storia di Ada e del suo Glioblastoma

Ricevo in questi giorni la storia di Ada e del suo Glioblastoma. È una storia di speranza e ho quindi deciso di riportarla integralmente così come l’ha scritta Ada per dare coraggio a tutti coloro che stanno lottando con il glioblastoma.

Ada e il suo Glioblastoma

“A fine maggio 2021, di ritorno da una giornata di lavoro quasi come le altre, se non fosse per il forte mal di testa che mi tormentava da una settimana, mi sono fermata in una piazzola di sosta con l’auto per assecondare un’irresistibile sonnolenza favorita dal toradol che avevo assunto per calmare la cefalea. Mi sono addormentata nei sedili posteriori e mi sono risvegliata in rianimazione.

È stato un miracolo che non abbia avuto un malore mentre guidavo, evitando così di provocare un incidente. Non ricordo nulla del malore; so solo che mi sono ritrovata dapprima in rianimazione, con i ricordi confusi, e poi nel reparto di neurochirurgia di Sassari. Solo dopo sono riuscita a ricostruire quanto accaduto.

La provvidenziale telefonata di una mia amica, a cui devo la vita, ha allertato l’ambulanza che mi ha soccorso. Ho avuto un’emorragia cerebrale e un edema cerebrale prodotto da un glioblastoma multiforme (GBM) nel lobo parietale, di cui non sapevo nulla. Nella sfortuna, ho avuto la fortuna che fosse localizzato in una sede non profonda. Dopo la decompressione dell’encefalo, mi è stato rimosso tutto il tumore senza lasciare strascichi motori o di intelletto.

Ho seguito un trattamento con temozolomide e radioterapia concomitante per due mesi, seguito da altri 12 mesi di temozolomide. Il 28 maggio 2024, festeggio tre anni dalla diagnosi. Sono ancora viva, sto bene e lavoro come se nulla mi fosse mai accaduto.

So di essere fortunata, almeno fino ad oggi, ma spero che la ricerca vada avanti, per me e per altri, affinché si possa sopravvivere alle prognosi ancora oggi infauste. Ringrazio per la possibilità di parlarne e di leggere le storie di altri, a cui auguro il meglio.

Un abbraccio, Ada”